Sentono su di sé tutte le ingiustizie del mondo; un niente può ferirli; allo stesso tempo hanno un’empatia maggiore rispetto agli altri: i bambini ipersensibili sono apparentemente fragili però la loro fragilità può essere trasformata in energia positiva.
Chi sono i bambini ipersensibili

I bambini con una sensibilità superiore attirano su di sé le dinamiche negative dell’ambiente e vivono come propri i problemi del mondo.
Si fanno carico di problemi ed ingiustizie e soffrono quasi come se le vivessero in prima persona..
All’apparenza dimostrano una grande insicurezza e fragilità.
Talvolta potremmo confondere come permalosità il loro “mettere il broncio” o chiudersi in sé stessi dopo un rimprovero o anche solo uno sguardo storto.
E’ importante sapere che non si tratta di una patologia e che ne “soffrono” molti più bambini di ciò che si potrebbe pensare.
Bambini ipersensibili: come comportarsi?
Come aiutare i bambini ipersensibili?
Come comportarsi nei loro confronti?
Prima di tutto è fondamentale non etichettarli.
Come abbiamo detto si tratta di un loro modo di percepire il mondo e questo potrebbe derivare anche da situazioni di ansia e stress trasmesse dai genitori.
Se ciò che circonda i bambini ipersensibili sono continue ostilità verso tutto e tutti, molto probabilmente anche anche loro cresceranno con questa convinzione e comportamento.
Inoltre, per aiutarli attivamente nel farli star meglio e migliorare la loro percezione del mondo è importante ascoltarli e rassicurarli.
Le ansie non vanno minimizzate, ma comprese.
Attenzione, però, il genitore o in generale l’adulto non deve risolvere i problemi al posto del bambino, bensì cercare di aiutarlo a superarli.
Spesso sembra che i bambini ipersensibili tornino sempre sugli stessi punti ed il compito del genitore è proprio quello di aiutare il bambino a comprendere quali sono le preoccupazioni reali da quelle create ed ingigantite dalla sua mente.
E se il bambino soffre come proprie le pene del mondo, è bene provare ad incanalare questi sentimenti e cercare di trasformare la loro condizione in una risorsa: la fragilità può diventare energia positiva, empatia costruttiva per le relazioni.
Si posso far loro degli esempi di comportamenti solidali e spingerli a compierli: in questo modo potremo rassicurare i bambini ipersensibili sul fatto che il mondo non è sempre un luogo ostile.
Una curiosità
Sapevate che i bambini, anzi persino i neonati, hanno una cognizione sociale molto sviluppata e un desiderio di aiutare senza ricevere innato?
Fin dai 9 mesi di età, i neonati sviluppano infatti una certa voglia di aiutare senza voler ricevere nulla in cambio, mentre già a partire dai 6-10 mesi preferiscono interagire con altre persone e bambini altruisti piuttosto che il contrario.
Ed infine è ormai risaputo che i neonati sono decisamente empatici e questa condizione è proprio la base del comportamento dei bambini ipersensibili.
Ecco quindi spiegato che si tratta di una condizione naturale, solamente una caratteristica comportamentale ipersviluppata che se ben incanalata e gestita può essere una risorsa più che un problema.
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