
Il processo di sviluppo e crescita di un bambino è un percorso tutt’altro che facile: un continuo adattarsi ed affermarsi nel mondo circostante che può generare incertezze ed insicurezze che vanno a sfociare in vari modi riguardanti il comportamento del bambino stesso.
Ritardo nel linguaggio, ritardo cognitivo oppure nell’apprendimento di alcune abilità, comportamento aggressivo nei confronti di altri bambini o adulti sono solo alcune dei motivi che possono spingere un genitore ad interpellare uno psicologo infantile.
Le cause possono essere differenti ed i sintomi possono sopraggiungere, per esempio, in seguito ad un trauma come la separazione. In questo caso parliamo di una situazione di disagio che il bambino prova e che non riesce a gestire autonomamente.
Ecco perché è bene intervenire ed offrirgli un aiuto specialistico.
La figura dello psicologo infantile
La prima considerazione da fare è che non sempre è necessario l’intervento di uno psicologo infantile.
Per stabilire ciò, il primo passo da seguire è quello di consultare il proprio pediatra di fiducia per un primo parere in merito al comportamento che il genitore ritiene “anomalo” da parte del bambino.
Qualora servisse l’intervento di uno psicologo infantile, non cadete in preconcetti: lo scopo è unicamente quello di aiutare il bambino.
Ora la domanda da fare è: ma chi è lo psicologo infantile?
Uno psicologo infantile è una figura professionale, un medico specializzato in psicologia che ha studiato i processi di sviluppo legati all’infanzia ed anche all’adolescenza.
La sua valutazione deve essere fatta sul bambino considerando non solo il comportamento, ma anche il contesto famigliare e sociale in cui il piccolo vive e cresce.
Quando rivolgersi ad uno psicologo infantile
Il lecito dubbio che un genitore si pone è proprio: quando serve rivolgersi ad uno psicologo infantile? Quali sono i sintomi da tenere in considerazione in un bambino che possono destare il dubbio di contattare uno specialista?
Elenchiamo quindi alcune delle problematiche che dovrebbero destare sospetti:
- Difficoltà di separazione da un oggetto consolatorio come un pelouche .
- Iperattività e difficoltà di gestione del bambino.
- Difficoltà nell’apprendimento e, di conseguenza, anche in ambito scolastico.
- Aggressività verso altri bambini o durante l’ attività sportiva.
- Difficoltà nel pronunciare la “L” dopo i 4 anni e la “R” dopo i 6.
- Richiesta e bisogno di reintrodurre il pannolino una volta già abbandonato.
Così piccolo dallo psicologo?
Purtroppo, come dicevamo in precedenza, l’idea comune si schiera contro il consultare uno psicologo, a maggior ragione se parliamo di bambini piccoli.
In realtà, uno psicologo non è colui che somministra medicinali ( quello è il compito di uno psichiatra o neurologo), bensì aiuto a superare certi ostacoli grazie al dialogo ed analisi dei comportamenti.
Gli incontri tra un bambino ed uno psicologo si possono tramutare in giochi attraverso i quali il medico potrà capire cosa provoca nel piccolo un senso di inadeguatezza che sfocia in vari sintomi.
Perciò non parliamo di incontri traumatici, ma di un momento di dialogo, gioco e confronto in un’ottica costruttiva.
Come si svolge la visita con lo psicologo
Quando viene stabilito che al proprio bambino serve una terapia dallo psicologo infantile ci si può sentire smarriti.
La prima cosa da capire è che non si tratta di una colpa del genitore o degli educatori in generale, bensì di un momento di difficoltà che il piccolo si trova ad affrontare ed in cui i genitori stessi non possono essere il punto di appoggio.
La terapia con lo psicologo infantile si svolge attraverso diverse sedute (il numero varia a seconda del problema e della risposta – risoluzione del problema nel bambino).
Il primo incontro sarà tra lo psicologo ed i genitori del bambino per analizzare il problema riscontrato nel bambino e far sì che il medico possa conoscere l’ambito famigliare .
Dopodiché ci saranno le sedute con il bambino durante le quali lo psicologo potrà chiedere di raccontare, disegnare oppure fare dei giochi in modo da osservare il comportamento ed analizzarlo.
Gli incontri successivi a quello conoscitivo tra psicologo e genitori possono svolgersi tra psicologo e bambino, soli, oppure anche in presenza dei genitori.
Rivolgersi ad uno psicologo infantile serve a capire la natura del problema e fornire degli spunti ed aiuti al bambino per superarlo perciò, se avete dei dubbi, confrontatevi col vostro pediatra sul da farsi.
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