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Smart Schooling è una parola che è entrata a forza nelle nostre vite, non senza una certa difficoltà nel capire esattamente di cosa stiamo parlando e soprattutto come gestirlo.
Stiamo vivendo un periodo storico tanto particolare quanto difficile che ci impone scelte e stili di vita differenti rispetto alla nostra solita routine.
Meno contatti possibili con le persone, negozi ad orari ridotti e sopratutto scuole chiuse.
Le lezioni però non possono restare ferme in eterno, perciò ecco che la soluzione è proprio quella di continuarle a distanza, ed ora vedremo come.
Smart Schooling: cos’é
Con il termine Smart Schooling si intendono tutte quelle attività a distanza proposte da maestri, professori ed insegnanti con il fine di spiegare ed affrontare argomenti didattici.
Le attività a distanza possono essere semplici video, oppure classi interattive, cioè video lezioni in cui i partecipanti possono interagire tra di loro e partecipare attivamente, come fosse una vera lezione anche se in una “classe” allargata.
Se volessimo tradurlo in italiano potremmo proprio parlare di attività formative a distanza o didattica a distanza.
A seguito del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato il 23 febbraio 2020 ed aggiornato il 1 marzo 2020 le scuole italiane di ogni ordine e grado resteranno chiuse fino al 3 Aprile “ferma restando la possibilità di svolgimento delle attività formative a distanza”.
Qualche suggerimento per far funzionare lo Smart Schooling
Ecco quindi che le famiglie si ritrovano in una nuova situazione da gestire.
Perciò vediamo quali sono gli strumenti di cui fornirci e come agire per far funzionare davvero lo Smart Schooling
Prima di tutto, per poter portare avanti lo Smart Schooling c’è bisogno di un computer oppure un tablet attraverso il quale seguire le lezioni.
Dovrà anche avere un collegamento internet.
Le lezioni, sia che si tratti di video in diretta o da guardare a seconda della propria disponibilità, possono venire inviate tramite diversi canali dagli insegnanti agli alunni.
Uno fra i sistemi più utilizzati e suggerito anche dal Miur è Google Education che attraverso la piattaforma Classroom permette di assegnare compiti, dialogare con gli studenti e fare dei test, in alternativa ci sono anche Office 365 Education di Microsoft e Padlet.
Qualche suggerimento
Per quanto riguarda la gestione del piano di studi ed il nuovo metodo educativo da attuare, questo dipende da come gli insegnanti stessi impostano le lezioni: se si tratta di video lezioni interattive verranno fissati degli orari in cui maestri e alunni si dovranno connettere per interagire tra di loro.
Se si tratta di video da seguire in differite, saranno gli alunni a dover gestire l’attività didattica a loro discrezione.
Il problema più grande si riscontra con la didattica a distanza rivolta bambini che frequentano le scuole elementari perchè dovranno venire obbligatoriamente assistiti da un adulto.
Urge quindi trovare una metodologia ed una nuova routine scolastica.
Volendo fare degli esempi pratici di gestione portati dal momento storico in cui ci troviamo, suggerisco di:
- dedicare alle attività didattiche almeno 3 ore al giorno
- affrontare 2-3 materie nella giornata seguendo l’orario scolastico
- aiutare il bambino impostando il lavoro da svolgere: dedicare quindi 20-30 minuti alla spiegazione della materia e delle attività da svolgere per poi lasciarlo lavorare individualmente sulle attività.
- ripetere questa attività di spiegazione per ciascuna materia della giornata: perciò il lavoro risulterà 20-30 minuti spiegazione – 30-60 minuti attività individuali, il tutto ripetuto per 2 o 3 volte (a seconda delle materie)
A conti fatti, non si tratta assolutamente di un’attività facile – in parte si tratta di vestire i panni di un insegnante pur non essendolo – e se poi sommiamo il fatto che i genitori sono obbligati a gestire anche le proprie attività lavorative, più un’ulteriore serie di impegni, possiamo affermare che è davvero un qualcosa di complesso.
Difficile sì, ma non impossibile!
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